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Straordinario menu del matrimonio del futuro Chedivè d'Egitto

Menu du Diner donné par Son Altesse le Khedive d'Egypte en l'honneur des Mariages des Princes et Princesses S.A. le Prince Mohammed Twfick Pacha - S.A. le Prince Hussein Pacha - S.A. le Prince Hassan Pacha - S.A. le Prince Toussoun Pacha. Il Cairo, 15 gennaio 1873.

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Egitto, Il Cairo
1873
10/10
15 gennaio 1873
GRATUITA

750,00 

CATEGORIA

NAZIONE

Egitto, Il Cairo

SECOLO

ANNO

1873

GIORNO

15 gennaio 1873

Rarità

10/10

SPEDIZIONE

GRATUITA

NOME COLLEGATO

750,00 

Menu du Diner donné par Son Altesse le Khedive d’Egypte en l’honneur des Mariages des Princes et Princesses S.A. le Prince Mohammed Twfick Pacha – S.A. le Prince Hussein Pacha – S.A. le Prince Hassan Pacha – S.A. le Prince Toussoun Pacha. Il Cairo, 15 gennaio 1873.

Formato aperto: 335×275 mm; chiuso: 170×275 mm). Menu litografico con lista delle vivande manoscritta, su carta patinata, stampato ad Alessandria d’Egitto. Al frontespizio ritratto del Chedivé Isma’il Pacha. Qualche abrasione e tracce d’uso ben visibili nelle immagini.

Straordinario documento storico che testimonia il banchetto offerto da Isma’il Pacha, il Magnifico, nel palazzo reale del Cairo il 15 gennaio 1873, in occasione delle nozze del principe Mohammed Tawfick Pacha, futuro erede del Chedivé, con la principessa Emina Ilhamy – figlia del principe Ibrahim al-Hami. Lo stesso banchetto celebra anche le contemporanee nozze dei figli minori di Isma’il Pascià, i principi Hussein Pacha, Hassan Pacha e Tousson Pacha. Se la lista delle vivande è degna dell’occasione e contempla 16 portate,  la lista dei vini è un vero e proprio paradiso: dopo Sherry e Madera e prima di Champagne e Liquori assortiti, infatti, si susseguono Haut Sauternes, Chateau d’Yquem, Chateau Lafitte e Chateau Margaux.

Ismāʿīl Pascià (Il Cairo, 31 dicembre 1830 – Istanbul, 2 marzo 1895), detto anche Isma’il il Magnifico, fu wālī e poi chedivè d’Egitto tra il 18 gennaio 1863 e l’8 agosto 1879, quando fu rimosso dal trono dal Regno Unito. Mentre era al potere dette un grande impulso alla modernizzazione dell’Egitto e del Sudan, indebitando però drammaticamente il paese. La sua filosofia può essere racchiusa in una dichiarazione che egli rese nel 1879: ‘Il mio Paese non è più in Africa; noi siamo ora parte dell’Europa. È pertanto naturale per noi abbandonare le nostre antiche strade e adottare un nuovo sistema, adatto alle nostre condizioni sociali’. Isma’il avviò un vasto programma di riforme interne, rimodellando il sistema doganale e postale, stimolando il progresso commerciale, creando un’industria saccarifera, facendo edificare palazzi, finanziando generosamente la costruzione e la manutenzione di un importante teatro dell’opera e di un non meno importante teatro. Dette grande impulso alla crescita urbanistica del Cairo, edificando un’intera nuova città nella sua periferia occidentale, prendendo come esempio Parigi; anche Alessandria fu oggetto delle sue cure. Avviò inoltre un vasto progetto ferroviario che vide nascere in Egitto e Sudan una rete di rilevanza mondiale. Una delle sue realizzazioni più significative fu la costituzione di un’assemblea di deputati nel novembre 1866: sebbene avesse funzioni meramente consultive, i suoi componenti ebbero un’influenza notevole sugli affari politici ed economici governativi, dal momento che in essa era predominante la presenza dei capivillaggio (omda), che godevano di un grande seguito sul territorio. Ciò fu palese nel 1876, allorché l’assemblea convinse Isma’il a reintegrare la legge (da lui promulgata nel 1871 per incrementare gli introiti monetari statali, ma più tardi revocata) che permetteva di acquisire proprietà fondiarie e altri privilegi fiscali a chi avesse pagato in anticipo le imposte fondiarie di sei anni. Isma’il cercò di ridurre il traffico di schiavi e di estendere il ruolo dell’Egitto in Africa. Nel 1874 egli annetté il Darfur, ma la sua espansione in Etiopia fu bloccata dopo che l’esercito egiziano fu ripetutamente sconfitto dall’imperatore Giovanni IV (Yohannes IV), prima a Gundat il 16 novembre 1875 e in seguito a Gura, nel marzo dell’anno seguente.

Il suo nome è, inoltre, strettamente legato alla costruzione del canale di Suez: ne diede il consenso e supervisionò la parte egiziana dei lavori. Al momento della sua ascesa al trono, rifiutò di ratificare le concessioni alla Compagnia del Canale di Suez del suo predecessore Saʿīd e la questione fu affidata nel 1864 al giudizio di un arbitrato di Napoleone III, che riconobbe un compenso alla compagnia di 3.800.000 di sterline per le perdite derivanti dai cambiamenti imposti da Ismāʿīl rispetto al piano originario. Il chedivè allora usò ogni mezzo possibile per rafforzare la sua causa di fronte ai sovrani stranieri e all’opinione pubblica, e vi riuscì grazie al suo indubbio carisma e alle sue spese giudiziose. Nel 1867 visitò Parigi e Londra, dove fu ricevuto dalla regina Vittoria e dal lord mayor di Londra; durante il soggiorno in Gran Bretagna passò in rivista la flotta britannica con il sultano ottomano. Nel 1869 fece un’altra visita al Regno Unito. Quando il canale fu infine inaugurato nel novembre 1869, Ismāʿīl organizzò celebrazioni senza precedenti, invitando dignitari da tutto il mondo. Nell’ occasione venne anche inaugurato il teatro dell’Opera del Cairo con una recita di Rigoletto. Successivamente, nel dicembre del 1871, vi fu rappresentata, in prima esecuzione mondiale, l’Aida di Giuseppe Verdi, che doveva esaltare le glorie della civiltà egiziana.

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